MiFID II: Governance del prodotto
Un elemento di importante novità introdotto dalla MiFID2, in tema di presìdi obbligatori a tutela degli investitori, riguarda una serie di requisiti organizzativi che dovranno essere applicati ai rapporti tra produttori e distributori di strumenti finanziari.
In base alle disposizioni in merito, infatti, le case prodotto sono chiamate a definire ed applicare uno specifico processo di approvazione per ogni singolo strumento finanziario prima che questo sia commercializzato o distribuito alla clientela.
Dal canto loro, i distributori sono tenuti a contribuire all’implementazione di appropriate strategie distributive di tali strumenti, che tengano adeguatamente conto delle caratteristiche del mercato/cliente target.
La risposta che nella grande maggioranza dei casi è arrivata dal mondo delle reti di consulenza finanziaria, è di un recepimento della direttiva MiFID2 tramite un incremento dell’attività di Consulenza che erogata ai clienti.
Non perdere l’articolo “L’evoluzione della direttiva europea: dalla MiFID1 alla MiFID2”.
Ma cosa si intende effettivamente per “consulenza”?
Spesso, purtroppo, la consulenza viene tradotta in un servizio in cui il cliente paga una parcella per ricevere un tipo di gestione del proprio patrimonio che, in fin dei conti, risulta molto vicina a quella ricevuta fino a quel momento; infatti, oltre ad un modus operandi estremamente simile, si assiste alla proposizione di soluzioni formate dagli stessi strumenti che venivano proposti in regime di collocamento, con l’unica differenza di una restituzione (parziale o totale) dei rebates percepiti dall’intermediario per la distribuzione dei prodotti sottoscritti dal cliente.
Per un approfondimento sul tema della consulenza, ti invitiamo a leggere il nostro articolo “4Timing SIM e il suo ruolo nella consulenza attiva e dinamica”.
Francamente, questa non ci sembra un’evoluzione della consulenza finanziaria, ma più semplicemente un modo diverso per far pagare al cliente gli stessi soldi e utilizzando gli stessi strumenti.
D’altro canto, l’analisi dei bisogni e la pianificazione, di cui tanto si parla, rappresentano un elemento fondamentale del servizio di consulenza, che però da soli non bastano.
Se poi leggiamo i post o gli articoli pubblicati negli ultimi periodi su siti e testate di settore, non si parla d’altro del fatto che tutti diventeremo consulenti patrimoniali, per occuparci della tutela e della trasmissione generazionale dell’intero patrimonio del cliente.
Sembrerebbe dunque che saremo testimoni di un passaggio “epocale”, da consulente finanziario a consulente patrimoniale, dall’obsoleto modello di private banking al più blasonato modello di wealth management.
Una promozione fantastica!
Ma, volgarmente, rischiamo di continuare a (non) gestire il denaro del cliente esattamente come prima?
Mi spiego, i principali ostacoli a causa dei quali i clienti difficilmente riescono a raggiungere i propri obiettivi finanziari sono due:
- i costi dell’intero sistema del risparmio gestito, che continue e recenti ricerche di mercato sempre più stanno evidenziando
- i flussi comportamentali che, sulla base dell’istinto, delle intuizioni e dell’avversione al rischio della maggior parte degli investitori, portano inesorabilmente questi ultimi ad operare sui mercati nei momenti meno opportuni.
La somma di questi due impattanti elementi distorsivi, comporta la formazione di un enorme gap tra il rendimento di lungo periodo realizzato dai mercati finanziari ed il rendimento reale ottenuto dal cliente.
La domanda da porsi è dunque: abbiamo gli strumenti ed i modelli adatti sia a fare pianificazione che a gestire i bias comportamentali? Su questo aspetto ti consigliamo di leggere l’articolo “Survival Bias: scegliere i prodotti finanziari con il senno del poi”.
Una buona consulenza deve sostanziarsi in primis in una corretta pianificazione finanziaria, che deve però essere affiancata da modelli gestionali efficaci, che consentano di abbattere gli impatti dovuti ai due elementi citati in precedenza, presentando costi sostenibili e un modello che consenta di calmierare gli errori comportamentali.
4Timing SIM è stata pensata, costruita e realizzata in maniera totalmente allineata ai princìpi chiave della MiFID2:
- “Investor protection”: Utilizziamo un modello gestionale proprietario riconosciuto dal mercato, caratterizzato da un attento e dinamico controllo del rischio, personalizzabile insieme al cliente in base alle sue caratteristiche da investitore e alle sue preferenze di investimento.
- “Fee transparency”: Il modello di servizio che abbiamo scelto è altamente specializzato, distinguendo nettamente la figura del Gestore dalla figura della Banca presso cui è depositato il denaro del cliente. In questo modo, oltre ad eliminare definitivamente il conflitto di interessi, il cliente ha totale trasparenza sulle operazioni effettuate dal gestore e sui singoli costi applicati da entrambi i soggetti per i servizi prestati (da investitore istituzionale).
Il 3 gennaio 2018 non è stato un punto di arrivo al quale presentarsi con la modulistica in ordine, le procedure corrette e l’approvazione della compliance.
Secondo noi rappresenta, invece, un punto di partenza per ridisegnare in modo moderno e profittevole i servizi d’investimento e le relazioni con la clientela.
Su questa strada c’è a nostro avviso un grande futuro, una crescita professionale, molteplici competenze da acquisire ed enormi soddisfazioni per tutti coloro che, raccogliendo con impegno i frutti che questa enorme opportunità porta con se’, otterranno il meritato successo.
CEO & Founder 4Timing SIM – Vi racconto chi sono in poche righe. Lavoro nel mondo della gestione del risparmio da quasi trent’anni. Nel 2016 ho fondato 4Timing SIM, un intermediario finanziario italiano, specializzato nei servizi di consulenza su base indipendente e di gestione individuale di portafoglio. Controllo del rischio, controllo dei costi e consolidamento delle performance è il mantra che da sempre permea la relazione con i clienti, un vero e proprio gioco di squadra. In sintesi: lavoro con le banche per i clienti e non il contrario.