L’importanza delle aspettative di mercato nel risparmio gestito
In un’economia di mercato come la nostra, il Prodotto Interno Lordo è l’indicatore più utilizzato per misurare la salute dell’economia di un Paese, in quanto esprime in modo sintetico i livelli aggregati di produzione, investimenti, reddito e consumi interni ed esteri.
Le variazioni di questo indicatore, reali o attese, sortiscono un effetto diretto anche sulle valutazioni dei mercati azionari, proprio perché una crescita complessiva comporta normalmente un risultato positivo anche per le aziende quotate, che dovrebbero realizzare profitti maggiori e migliorare il pricing delle proprie azioni.
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Purtroppo, però, la dinamica non è così semplice e lineare: certamente la crescita del PIL è uno dei fattori che spinge le valutazioni delle azioni, ma la correlazione tra questi due fattori non è perfetta: bisogna tenere in considerazione l’importanza delle aspettative di mercato.
Al pari di un’azienda quotata, infatti, la prospettiva di eventi negativi o di problemi strutturali per un’economia, può limitare le valutazioni azionarie anche a fronte di fondamentali buoni.
Viceversa, dati incoraggianti sulla crescita hanno la capacità di infondere ottimismo negli investitori, sospingendo i prezzi delle azioni.
Questi aspetti comportamentali, propri dei soggetti che muovono i mercati finanziari, sono da 20 anni sempre di più al centro del dibattito, grazie anche ai contributi forniti dai 3 premi – Nobel D. Kahneman, R. Shiller e R. Thaler – su un’interpretazione più moderna del perché i mercati finanziari si muovono con un andamento ciclico.
La celebre frase di R.Shiller “Le valutazioni dei mercati finanziari non sono determinate da variabili esogene (macroeconomiche, politiche), ma dipendono da complessi fenomeni di interazione sociale che alimentano atteggiamenti emulativi ripetuti nel tempo”, fornisce una chiara descrizione di come il cd. “effetto gregario” sortisca i suoi effetti a prescindere dagli aspetti puramente numerici.
Infatti, a differenza delle scienze naturali (in cui i fenomeni accadono a prescindere dall’interazione dell’uomo), l’influenza del pensiero umano sui fenomeni economico-finanziari comporta atteggiamenti emulativi ripetuti nel tempo, che alimentano lo spirito di emulazione.
Nel sistema del risparmio gestito è possibile individuare nei costi eccessivi e negli errori comportamentali (in particolar modo, il timing dei flussi di investimento e disinvestimento) i fattori critici che allontanano sempre più il cliente dai rendimenti di lungo periodo dei mercati finanziari, cronicizzando una divergenza che diventa nel tempo quasi impossibile da colmare.
Ampi studi in merito, dimostrano che anche su un mercato azionario molto performante, che normalmente tende a crescere con ampie oscillazioni negative, buona parte degli investitori risultano insoddisfatti, poiché tendono ad accumulare intorno massimi e sono poi costretti ad aspettare un periodo molto lungo (a patto che resistano) solo per veder riassorbire la perdita accumulata.
Negli ultimi 20 anni ci siamo ispirati ai princìpi della finanza comportamentale contemplandoli nei nostri modelli gestionali, dimostrando che controllare dinamicamente il rischio di portafoglio (non essendo sempre investiti) consente di consolidare un rendimento più costante e una relazione più serena con il cliente.
Per saperne di più sulla finanza comportamentale, leggi l’articolo “Finanza comportamentale: la base di partenza per 4Timing SIM“.
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Modelli come questi, possono aiutare il consulente a svolgere la propria professione in maniera più consapevole, utilizzando strategie che non nascono per battere il mercato nel lungo periodo, ma che consentono, alla maggior parte dei clienti che vi investono, di crescere costantemente nel tempo. Ciò permette anche di affrancare il consulente dalle reazioni emotive, perché anziché limitarsi a misurare il rischio ex-post, può controllarlo dinamicamente rispettando i parametri impostati ex-ante.
La meta del viaggio non è soltanto la destinazione, ossia il rendimento di lungo periodo, ma è il viaggio stesso, ossia come si è arrivati a quel rendimento di lungo periodo.
Altrimenti si rischia di perdere la maggior parte dei clienti per strada.
CEO & Founder 4Timing SIM – Vi racconto chi sono in poche righe. Lavoro nel mondo della gestione del risparmio da quasi trent’anni. Nel 2016 ho fondato 4Timing SIM, un intermediario finanziario italiano, specializzato nei servizi di consulenza su base indipendente e di gestione individuale di portafoglio. Controllo del rischio, controllo dei costi e consolidamento delle performance è il mantra che da sempre permea la relazione con i clienti, un vero e proprio gioco di squadra. In sintesi: lavoro con le banche per i clienti e non il contrario.