Come funzionano le tasse sugli investimenti in Italia?
Le tasse sugli investimenti finanziari in Italia rappresentano un tema importante per investitori e professionisti del settore.
Con un sistema fiscale complesso e in continuo aggiornamento, comprendere e conoscere le normative vigenti è essenziale per ottimizzare fiscalmente il proprio patrimonio e i propri investimenti, restando in linea con le disposizioni legali.
Questo articolo mira a fornire una panoramica delle norme fiscali relative agli investimenti finanziari in Italia, esplorando i vari tipi di investimenti e le relative implicazioni fiscali.
Una panoramica della legislazione fiscale italiana
In Italia, la legislazione fiscale riguardante gli investimenti finanziari è un aspetto fondamentale da considerare per investitori e professionisti del settore.
Con un quadro normativo in evoluzione, appunto, è cruciale rimanere sempre aggiornati.
La tassazione sugli investimenti finanziari in Italia è regolata principalmente dalla normativa dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) e dall’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e di risparmio. Le aliquote fiscali applicate variano a seconda della natura dell’investimento e della sua durata ma, in via generale e semplificativa da cui partire, possiamo dire che i guadagni da azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari sono generalmente soggetti a un’imposta sostitutiva del 26%.
Bisogna tener presente, però, che esistono molti dettagli e distinzioni di genere da prendere in considerazione quando si effettuano degli investimenti finanziari o si pianifica una corretta allocazione di portafoglio; ciò consente di ottimizzare il tutto non solo in base a un corretto rapporto rischio/rendimento, ma anche da un punto di vista fiscale che, in alcuni casi, può incidere notevolmente sulle performance effettivamente realizzate.
Chi investe deve anche essere consapevole della possibile disponibilità di agevolazioni fiscali per alcune tipologie di investimento, come quelle per gli investimenti in Piani Individuali di Risparmio (PIR), i Fondi Pensione o anche determinate categorie di obbligazioni.
Questi incentivi sono realizzati al fine di stimolare settori specifici dell’economia, offrendo significative opportunità di risparmio fiscale.
Un ulteriore aspetto rilevante della legislazione fiscale italiana è la tassazione degli investimenti esteri. I residenti fiscali italiani devono dichiarare e pagare le tasse su qualsiasi reddito di investimento generato al di fuori del Paese. Tuttavia, esistono accordi sulla doppia imposizione con diversi Paesi per prevenire la doppia tassazione.
Inoltre, in base al regime fiscale scelto dall’investitore, le dinamiche operative (nonché quelle economiche) saranno differenti e potrebbero incidere in maniera differente sul risultato netto per l’investitore.
Oggi i regimi fiscali previsti sono differenziati tra 3 tipologie differenti:
- Amministrato
- Gestito
- Dichiarativo
Tipologie di investimenti finanziari e la tassazione in Italia
Azioni e Quotazioni in Borsa
Gli investimenti in azioni sono tra gli investimenti in strumenti finanziari più comuni.
L’acquisto di quote azionarie consente di partecipare alla vita economica di un’azienda e denota una visione prospettica particolarmente positiva sia verso i potenziali utili futuri sia verso un potenziale incremento del valore intrinseco dell’azienda grazie allo sviluppo del suo business model. Ma quali sono le tasse sugli investimenti in titoli azionari previste dalla normativa italiana?
La fiscalità applicata a tali strumenti riguarda i proventi derivanti dalla distribuzione dei dividendi e dalla realizzazione di eventuali guadagni derivanti dalla cessione delle quote azionarie.
Le plusvalenze realizzate dalla vendita di azioni o dai dividendi percepiti sono normalmente soggette a un’imposta sostitutiva del 26%. E’ possibile fare affrancamento sul capital gain.
Tuttavia, il regime fiscale delle azioni di società in Italia può variare in base ad alcuni fattori principali: se la società è quotata o non quotata, la percentuale di partecipazione detenuta, il soggetto che la detiene e la durata della detenzione dell’investimento.
Approfondiamo la tassazione sui titoli azionari in questo articolo.
Obbligazioni e Titoli di Stato
Investire in obbligazioni societarie (corporate) e titoli di Stato rappresenta una componente essenziale del portafoglio di molti investitori italiani.
Gli investimenti in obbligazioni, inclusi i titoli di Stato, sono un’opzione popolare per chi cerca una maggiore sicurezza.
Conoscere le loro specifiche implicazioni fiscali è fondamentale per una gestione ottimale degli investimenti. Per le obbligazioni corporate l’aliquota fiscale è del 26%, mentre i titoli di Stato italiani e titoli sovranazionali (come quelli emessi dal Fondo di Stabilità Europeo) godono di un regime fiscale agevolato, con un’imposta sostitutiva ridotta al 12,5%.
Questa agevolazione rende gli investimenti in titoli di Stato e sovranazionali particolarmente attraenti per una strategia di diversificazione del portafoglio.
Per approfondire la tassazione sulle obbligazioni e i titoli di Stato, leggi questo articolo (coming soon).
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relative agli investimenti finanziari in Italia.
Fondi Comuni d’investimento
In Italia, le tasse sugli investimenti in fondi comuni di investimento rappresentano un aspetto cruciale per gli investitori. Questi strumenti di investimento collettivo, che raccolgono capitali da più soggetti per investirli in un ampio ventaglio di assets, sono soggetti a un regime fiscale specifico.
Il cuore della tassazione sui fondi comuni risiede nell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale. Le rendite generate dai fondi comuni, come gli interessi, i dividendi e le plusvalenze, sono tassate al 26%. Questa imposta sostitutiva è applicata sia alle distribuzioni di rendite (ad esempio, i dividendi pagati dal fondo agli investitori) sia ai guadagni di capitale realizzati al momento della vendita delle quote del fondo.
Importante è notare che, per i fondi che investono in titoli di Stato italiani e in altri titoli a reddito fisso, l’aliquota di imposta sui redditi da capitale è ridotta al 12,5%. Questo regime agevolato riflette una politica volta a incoraggiare gli investimenti in asset considerati meno rischiosi e più stabili.
Per gli investitori, la gestione fiscale dei fondi comuni è relativamente semplice, poiché l’imposta è trattenuta direttamente dall’Asset Manager che gestisce il fondo. Tuttavia, è essenziale rimanere informati sulle eventuali modifiche legislative che potrebbero influenzare il regime fiscale applicabile ai fondi comuni di investimento. Questo regime fiscale, unito alla diversificazione e alla gestione professionale dei fondi, rende i fondi comuni un’opzione attraente per molti investitori in Italia.
Prodotti Derivati
I prodotti derivati, quali opzioni, futures e swap, che sono spesso cartolarizzati in strumenti come i Certificati d’Investimento, sono strumenti finanziari il cui valore deriva dall’andamento di altri asset di base, come azioni e obbligazioni o da riferimenti specifici come determinati indici di mercato.
In termini fiscali, la determinazione delle tasse sugli investimenti in derivati segue delle regole specifiche. Le plusvalenze e le minusvalenze generate da operazioni in prodotti derivati sono considerate come redditi diversi e sono quindi soggette all’imposta sostitutiva del 26%. Questo regime fiscale unificato si applica sia alle plusvalenze realizzate sia alle minusvalenze subite, consentendo agli investitori di compensare eventuali perdite con i guadagni ottenuti nel corso dello stesso periodo fiscale.
Una peculiarità della tassazione dei derivati riguarda il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze. Per esempio, nel caso delle opzioni, il guadagno o la perdita viene realizzato al momento della chiusura della posizione o alla scadenza del contratto, e il calcolo tiene conto del premio pagato per l’acquisto dell’opzione.
Piani Individuali di Risparmio (PIR)
I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono stati istituiti a partire dal 2017 allo scopo di stimolare l’investimento nel capitale di rischio di imprese italiane e, di converso, stimolare molte imprese di medie e piccole dimensioni a collocare titoli negoziabili sui mercati finanziari, aumentando così la possibilità di finanziarsi.
Proprio per queste incentivazioni di mercato, l’investimento in questi strumenti finanziari comporta notevoli vantaggi fiscali per chi decide di usufruirne.
Infatti, a differenza di una normale tassazione dei proventi al 26%, i PIR prevedono un azzeramento totale delle imposte su capital gain, cedole, dividendi e imposte di successione (in caso di premorienza del sottoscrittore), se vengono rispettate determinate condizioni previste dal loro regolamento.
Di sicuro un gran bell’incentivo fiscale a indirizzare una parte dei propri capitali in questa forma di investimento, che però deve essere scelta con cognizione di causa, data la sua natura spesso esposta a rischi maggiori.
Per approfondire la tassazione sui PIR, leggi questo articolo (coming soon)
Prodotti Assicurativi
Gli investimenti in prodotti assicurativi, come le polizze vita o gli strumenti di pianificazione pensionistica, sono generalmente soggetti ad un regime fiscale agevolato sotto diversi punti di vista:
Polizze Vita
L’utilizzo di polizze vita può rappresentare una strategia di pianificazione finanziaria che, oltre ad offrire una copertura assicurativa per eventi avversi, funge anche da strumento di investimento con potenziali benefici fiscali e di rendimento non trascurabili.
Gli aspetti fiscali di questi strumenti prevedono diverse agevolazioni sia sul pagamento dei premi, che in alcuni casi può essere dedotto dal proprio reddito complessivo oppure detratto fino al 19% dall’imponibile fiscale, sia sulla tassazione dei rendimenti, che varia dal 26% fino al 12,5% a seconda del tipo di strumento e della composizione dei sottostanti.
Questi fattori dipendono principalmente dalla tipologia di polizza e dalle scelte di investimento effettuate tra:
- Polizze vita pure: considerate una forma di protezione pura da un eventuale decesso dell’assicurato, non prevedono un valore di riscatto ma solo un’eventuale prestazione ai beneficiari.
- Polizze miste: Strumenti che combinano la protezione assicurativa con un elemento di risparmio o investimento. Il loro funzionamento e la loro fiscalità dipendono dall’obiettivo ultimo della polizza e dalla diversa tipologia, che può essere fondamentalmente individuata tra polizze ad accumulazione, polizze di capitalizzazione o polizze indicizzate.
Un altro aspetto interessante delle polizze vita aventi carattere d’investimento è la loro esternalità all’asse ereditario, che consente di beneficiare di ulteriori vantaggi in termini di pianificazione successoria.
Inoltre, c’è anche da tener presente il regime fiscale lordista che molti di questi strumenti adottano che, in alcuni casi, può comportare dei vantaggi fiscali ulteriori derivanti dal pagamento della tassazione sui rendimenti solo nel momento in cui il capitale investito viene riscattato dal contraente o liquidato ai beneficiari.
Per approfondire la tassazione sulle polizze vita, leggi questo articolo (coming soon).
Piani Pensionistici
Presi particolarmente in considerazione negli ultimi 15 anni, grazie a una maggiore consapevolezza degli effetti che la legge Dini del 1995 ha comportato sulle prestazioni pensionistiche erogate dagli enti pubblici, i Fondi Pensione in Italia rappresentano un sistema di previdenza complementare e volontario che offre una soluzione flessibile e vantaggiosa per la pianificazione del proprio futuro pensionistico.
Grazie alla loro fiscalità agevolata e alle diverse opzioni di anticipazione del capitale, rappresentano un complemento importante alla pensione pubblica, caratterizzata, ormai dal 2011, da un sistema totalmente contributivo.
Le agevolazioni fiscali previste per questa tipologia di strumenti sono molteplici; si parte dalla deduzione dal reddito personale dei premi versati annualmente fino ad arrivare a una tassazione agevolata delle eventuali anticipazioni e della prestazione finale, sia in forma di rendita che di capitale.
La differenza delle aliquote applicate e i vantaggi fiscali ottenibili rispetto al sistema tradizionale sono particolarmente vantaggiosi, creati proprio per incentivare la sottoscrizione e l’utilizzo di questi strumenti in affiancamento ai sistemi pensionistici classici che, dall’abbandono definitivo del sistema retributivo e poi del sistema misto avvenuto nel 2011, comporteranno mediamente una rendita vitalizia sensibilmente più bassa rispetto al passato.
Per approfondire la tassazione sui fondi pensionistici, leggi questo articolo (coming soon).
Implicazioni per Investitori e Intermediari Finanziari
È importante sottolineare che la tassazione sugli investimenti in Italia può essere influenzata da numerosi fattori, inclusi gli accordi internazionali per la prevenzione della doppia imposizione e le variazioni legislative. Gli investitori dovrebbero pertanto consultare o, meglio, avvalersi di un consulente esperto e indipendente, per comprendere appieno le implicazioni fiscali specifiche sui loro investimenti e organizzare al meglio il proprio patrimonio.
In conclusione, il panorama degli investimenti finanziari in Italia offre diverse opportunità, ma richiede un’attenta pianificazione fiscale. Mantenersi aggiornati sulle normative vigenti e sull’evoluzione del mercato è fondamentale per una gestione ottimale degli investimenti e per cogliere delle opportunità una tantum come quella offerta nel 2023 dell’affrancamento fiscale che, se ben gestita, ha consentito agli investitori di risparmiare un bel po’ di tasse sugli strumenti finanziari in portafoglio.
L’integrazione di un’analisi e gestione fiscale all’interno di una corretta pianificazione patrimoniale è fondamentale per strutturare al meglio i propri investimenti, gestendo strategicamente gli aspetti di tassazione immediata e successoria, utilizzando gli strumenti più adeguati alla propria situazione.
Per gli intermediari finanziari indipendenti come 4Timing SIM, che lavorano nell’interesse dei propri clienti curandone ogni aspetto patrimoniale, è fondamentale conoscere ed essere sempre aggiornati su queste normative per evitare errori progettuali e fornire consulenze accurate e personalizzate.
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Chief Marketing Officer & Business Development Manager 4Timing SIM
“Per aspera ad astra“
Curioso per natura, nelle mie esperienze professionali ho sviluppato competenze differenti tra loro, condividendo ed acquisendo know-how in uno scambio che mi ha consentito di crescere nel corso degli anni, come professionista e come persona. Negli ultimi 13 anni mi sono dedicato alla Consulenza Finanziaria e nel 2015 sono entrato in 4Timing per realizzare, insieme agli altri soci fondatori, 4Timing SIM: un intermediario indipendente che rappresenta una boutique per il Consulente che vuole evolversi professionalmente e per l’investitore che desidera un rapporto professionale innovativo e di alto livello.