I titoli obbligazionari vengono scelti dagli investitori principalmente per la loro sicurezza nella protezione del capitale. Eppure abbiamo visto in questo articolo che investire in obbligazioni espone a diversi rischi tra cui anche il rischio di tasso, che riguarda la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca (e non di poco) a seguito di una variazione dei tassi di interesse di riferimento.
Abbiamo visto anche gli strumenti che possono aiutarci a misurare l’impatto che questo rischio può avere su un investimento obbligazionario: la duration e la duration modificata.
In questo articolo approfondiremo meglio il rischio di tasso, cercando di capire la relazione tra tassi di interesse e obbligazioni.
Evoluzione dei tassi di interesse e dei prezzi obbligazionari
Abbiamo già parlato di come i titoli obbligazionari offrano dei tassi di interesse agli investitori che li scelgono, ma abbiamo anche accennato a come una variazione dei tassi di riferimento possa provocare indirettamente un’alterazione nel prezzo dei titoli obbligazionari.
Ma come e quanto impatta questa dinamica sul portafoglio degli investitori?
Iniziamo con un paio di esempi pratici per vederci più chiaro.
1. Riduzione dei tassi di riferimento

In un primo caso ipotetico, ti trovi a possedere in portafoglio, a valore 100, un titolo decennale con cedola al 4%.
Dopo un anno esatto, le banche centrali decidono di portare i tassi di riferimento al 2%. La tua obbligazione avrà dunque una durata residua di 9 anni e sempre una cedola del 4%. Ciò che cambierà sarà il suo prezzo, che da 100 aumenterà fino a 118. Vediamo perché…
Il mercato secondario è sempre in equilibrio e modifica il prezzo dei titoli in modo che tutte le obbligazioni abbiano lo stesso rendimento a scadenza.
Dato che la tua vecchia obbligazione rende di più delle obbligazioni di nuova emissione, sul mercato secondario sarà quotata con un valore maggiore.
É per questo motivo che il prezzo della tua vecchia obbligazione aumenterà del 18% (p=118), così da rendere indifferente una scelta sul mercato secondario tra:
- un’obbligazione al 4% per 9 anni (rendimento cedolare =+36%) che però pagheresti 118 anziché 100 (rendimento da prezzo = -18%);
- un’obbligazione al 2% per 9 anni (rendimento cedolare = +18%) che pagheresti 100 e rimborseresti a scadenza a 100 (rendimento da prezzo = 0%)
Insomma, in un caso o nell’altro, è come se avessi comprato un titolo con scadenza residua di 9 anni al 2%.
In questo contesto di riduzione dei tassi, un approccio Buy&Hold con ottica di lungo periodo e flusso cedolare ti imporrebbe di:
- tenere il titolo al 4%, perché, con i tassi sul mercato che scendono e un’inflazione bassa, riceverai un conseguente aumento del rendimento reale del tuo titolo;
- vendere il titolo a 118 per ricomprare un nuovo titolo al 2%, conseguendo lo stesso risultato di un titolo acquistato al 4% e portato a scadenza. Con la vendita, è come se avessi anticipato l’incasso di alcune cedole future.
2. Aumento dei tassi di riferimento

In questo secondo caso, immaginiamo che tu abbia in portafoglio, a valore 100, un titolo decennale con cedola al 2%.
Dopo un anno esatto, i tassi salgono al 4%.
Il prezzo dell’obbligazione scenderà di un valore pari alla differenza tra la vecchia cedola per il numero di anni rimanenti (2% x 9 anni = 18%) e la nuova cedola per il numero di anni rimanenti (4% x 9 anni = 36%), quindi del 18%.
Sul mercato secondario, quindi, il prezzo dell’obbligazione scenderà a 82 (cioè 100-18), così da rendere indifferente una scelta sul mercato secondario tra:
- un’obbligazione al 2% per 9 anni (rendimento cedolare =+18%) che però pagheresti 82 e rimborseresti a scadenza a 100 (rendimento da prezzo = +18%);
- un’obbligazione al 4% per 9 anni (rendimento cedolare = +36%) che pagheresti 100 e rimborseresti a scadenza a 100 (rendimento da prezzo 0%).
In tale contesto di aumento dei tassi di riferimento, un approccio bond Buy&Hold ti imporrebbe di:
- tenere il titolo al 2%, guadagnando per altri 9 anni il 2% annuo, con l’inflazione che cresce e un tasso reale negativo;
- vendere il titolo a 82 (perdendo 18 sul prezzo) e comprarne uno nuovo al 4%, con scadenza 9 anni. In questo modo il tuo guadagno totale sarà pari a 118 (36 di cedola – 18 di perdita sul prezzo), esattamente come se avessi tenuto il titolo originario.
Morale?
L’erosione dei tassi di interesse spinge gli investimenti obbligazionari verso una situazione in cui la stima del risultato dipende sempre meno dal flusso cedolare e sempre più dai movimenti di prezzo, dunque dalla tendenza presente sui prezzi dei bond.
Il rialzo dei tassi, o un aumento dello spread, potrebbe essere favorevole a una strategia flessibile sul mercato obbligazionario. Un esempio calzante è rappresentato dall’effetto dell’aumento dello spread sul prezzo nel 2011, quando il rischio Italia portò il BTP decennale a rendere oltre il 7% e il prezzo a perdere più del 20%.
I tassi del mercato americano sono scesi continuamente per circa 35 anni (dal 1987 al 2022) di circa il 70% (da 80 a 140). Più o meno un rialzo del prezzo di 10 punti per ogni 1% di ribasso dei rendimenti.
Anche in Germania i tassi decennali hanno continuato a scendere dalla fine degli anni ‘80 fino al 2022 e, dopo aver anche raggiunto rendimenti negativi, iniziano a risalire la china, con tutte le conseguenze che questo comporta ai prezzi dei bond e agli investitori.
Il problema fondamentale che riguarda l’asset class obbligazionaria è proprio la lunghezza del ciclo economico dei tassi, che porta gli investitori a dimenticarne l’esistenza e sottovalutarne i rischi.
Così come il mercato azionario è caratterizzato da cicli di una determinata durata, anche il mercato obbligazionario è caratterizzato dai propri cicli, che però hanno una durata più lunga e quindi più difficile da percepire (capita anche per il mercato immobiliare, che presenta cicli ancora più lunghi).
È come guardare un orologio analogico: i movimenti della lancetta dei secondi sono immediatamente percepibili; quelli della lancetta dei minuti sono percepibili soltanto a un occhio più attento; quelli della lancetta delle ore molto probabilmente resteranno invisibili alla quasi totalità degli osservatori.
Prendiamo ad esempio l’anno 2022: il primo trimestre ha registrato uno dei periodi peggiori della storia per il comparto obbligazionario.
L’inflazione è cresciuta di circa il 7,1% e, per contrastare questa tendenza, le Banche Centrali hanno aumentato in modo aggressivo il costo del denaro modificando i tassi di riferimento.
Questa relazione tra inflazione e tassi di interesse ha agito sui prezzi delle obbligazioni: da un lato l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto degli investitori, dall’altro il valore delle obbligazioni è diminuito all’aumentare dei tasso di riferimento. Così il rendimento è ridotto ed è eroso il valore reale del capitale rimborsato alla scadenza.
I periodi in cui si assiste al rialzo dei tassi di riferimento (come accaduto nel 2022) comportano quindi una diminuzione generalizzata dei prezzi sul mercato obbligazionario e tendono a minare la convinzione diffusa negli investitori che i bond siano un investimento protetto.
Come proteggersi dal rialzo dei tassi d’interesse? La strategia di immunizzazione 4Timing SIM
Come puoi proteggere un investimento in obbligazioni? 4Timing persegue una protezione attiva e dinamica dei portafogli obbligazionari grazie a un modello flessibile che consente di immunizzare il rischio di tasso.
Riprendiamo i due esempi precedenti.
Se in portafoglio hai il titolo al 4%, il modello ti consiglierebbe di tenerlo fino a scadenza, dal momento che il trend (prezzo del bond + cedola) è positivo.
Se in portafoglio hai invece il titolo al 2%, il modello ti consiglierebbe di vendere a 98 circa e ricomprarlo a 84.
Alla fine, il totale del guadagno è pari al 33%, quasi come se avessi avuto sin da subito un titolo al 4% e quindi ti fossi immunizzato dai tassi:
- 14 di guadagno sul prezzo: perché hai venduto a 98 e riacquistato a 84;
- 18 di interessi, dati dalla cedola del 2% per 9 anni;
- 1 di cedola per un anno (su tassi monetari).
Il modello di gestione di 4Timing SIM applicato al portafoglio obbligazionario consente di perseguire un approccio flessibile perché permette di adeguare costantemente il tuo portafoglio al probabile aumento dei tassi. In questo modo:
- non sei prigioniero di un tasso più basso del mercato per un lungo periodo di tempo;
- il valore del capitale non è eroso a causa dell’inflazione;
- sei investito sulla parte lunga della curva, approfittando dei tassi fisiologicamente più alti.
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Diverse sono le strategie di gestione che hanno come obiettivo l’immunizzazione del portafoglio obbligazionario e allo stesso tempo la possibilità di approfittare di contesti diversi di mercato. Vediamone alcune.
- Strategia Ladder: una strategia “a scalare” con cui il capitale investito è suddiviso nell’acquisto di titoli a diverse scadenze, immunizzando così il portafoglio dalle oscillazioni dei prezzi;
- Strategia Barbell: è utilizzata quando ti aspetti un appiattimento della curva dei tassi di interesse, solitamente dato da un calo dei tassi a lungo termine. Per avere una maggiore sensibilità a questo movimento, devi investire in obbligazioni a breve termine e in obbligazioni a lunga scadenza, lasciando “scoperta” la parte centrale della curva;
- Strategia Bullet: suggerisce di scegliere obbligazioni che maturano tutte alla stessa data. Potrebbe essere la strategia da applicare qualora l’investitore abbia bisogno di una certa quantità di capitale a un dato momento nel futuro.
I benefici della strategia di immunizzazione 4Timing SIM
In sintesi, in un contesto con elevata inflazione e tassi di interesse in rialzo, possedere in portafoglio titoli singoli con rendimento a scadenza negativo, poca diversificazione, scarsa liquidità, rating potenzialmente basso, secondo un approccio Buy&Hold con ottica di lungo periodo e flusso cedolare, è una strategia infruttuosa.
Non contribuisce alla protezione del capitale investito.
Investire in obbligazioni resta ancora oggi fondamentale, ma per valutare l’investimento all’interno di un portafoglio protetto e bilanciato è necessario un approccio selettivo.
L’approccio flessibile al mercato obbligazionario di 4Timing SIM consente di usare una strategia su misura dei bisogni individuali di rischio e ritorni di ogni singolo cliente.
Perché per 4Timing la protezione del capitale è sinonimo di sicurezza, e la poniamo da sempre al primo posto.

Chief Marketing Officer & Business Development Manager 4Timing SIM
“Per aspera ad astra“
Curioso per natura, nelle mie esperienze professionali ho sviluppato competenze differenti tra loro, condividendo ed acquisendo know-how in uno scambio che mi ha consentito di crescere nel corso degli anni, come professionista e come persona. Negli ultimi 13 anni mi sono dedicato alla Consulenza Finanziaria e nel 2015 sono entrato in 4Timing per realizzare, insieme agli altri soci fondatori, 4Timing SIM: un intermediario indipendente che rappresenta una boutique per il Consulente che vuole evolversi professionalmente e per l’investitore che desidera un rapporto professionale innovativo e di alto livello.