L’importanza della pianificazione in un mondo che continua a cambiare
In quest’articolo parliamo dell’importanza della pianificazione in un mondo che continua a cambiare.
Voglia di normalità: i cambiamenti degli ultimi anni
È indubbio che tutti vogliamo tornare al più presto alla “nostra” normalità; che oggi ci sentiamo privati di certezze fino a ieri considerate inalienabili; e che dopo una tempesta come quella della pandemia non vediamo l’ora di poter dimenticare quello che abbiamo vissuto. In altre parole, che vogliamo volgere lo sguardo al dopo.
Ma è altrettanto vero che tutti noi siamo più o meno intimoriti, ancor più assistendo a quanto sta accadendo in Ucraina: da qualche parte leggevo che il timore è una silenziosa sensazione di inadeguatezza. Credo che sia proprio da questa sensazione che desideriamo allontanarci: al più presto.
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D’altra parte, mi torna alla mente l’articolo di Alessandro Bergonzoni intitolato “State tranquilli tutto tornerà come dopo” comparso su LaRepubblica durante il primo lock-down.
Scriveva tra l’altro: «La terra ferma. Non esiste. La gente adesso sembra esserlo. Che strano: i terremoti ci spingono ad uscire da casa e a cercare il riparo del cielo. I virus ci chiedono di stare in quella casa, al riparo: le nostre prigioni? E le altre prigioni? Cos’è protezione, cos’è civile? I deliri di certe ennesime potenze economiche sono adesso delirio d’impotenza. Non ci resta che capire bene, in questa disperanza. Non vedo la luce in fondo al tunnel: ma devo diventare quella luce, dentro al tunnel. Non è importante solo uscirne ma come. È la fine del modo non del mondo. Tutto torna come dopo».
Proprio da qui, a mio avviso, parte il cambiamento.
Quali consigli per le nuove sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni?
La finanza, i risparmi e gli investimenti non sono esterni a queste paure, anzi: spesso ne sono così pervasi da esserne addirittura condizionati. E io mi chiedo: come posso essere utile per attenuare questa sensazione? Cosa posso fare concretamente?
E voi come vorreste che vi aiutassi? Di certo a non vedere vanificati, e in poco tempo, i sacrifici di tanti anni. Ma è proprio questa la richiesta giusta?
Ancora un’immagine di quel periodo mi viene incontro. Siamo a San Antonio, in Texas: seimila veicoli in coda per ricevere cibo, tonnellate di cibo.
Molti di quei nuovi poveri arrivavano con grossi SUV e fuoristrada scintillanti: storie di persone che avevano un buon impiego, ma nessuna riserva per far fronte ad eventuali emergenze e che da un giorno all’altro si sono ritrovate senza lavoro e senza soldi.
Pianificazione Finanziaria secondo le Norme Tecniche di Qualità
Perché ricordare tutto questo?
Perché la Pianificazione Finanziaria che da diverso tempo propongo, e per la quale ho ottenuto anche una certificazione in base agli standard di conformità UNI 11402, oggi sta dimostrando tutta la sua efficacia, sia in termini di comunicazione sia per quanto riguarda la sostanza.
Voglio tuttavia ribadire quel che già annunciavo nel titolo di questo articolo: abbiamo fatto, tanto, ma avremmo comunque potuto fare di più. Nel prossimo futuro dovremo fare meglio.
Proprio per questo in successive occasioni cercherò di articolare meglio proprio questi concetti, comunicazione e sostanza.
Per ora mi limito a concludere con un’altra considerazione.
Come le aziende cosiddette sostenibili (quelle cioè che svolgono “bene” i propri compiti mantenendo alta l’attenzione per il futuro), hanno spesso ritorni economici, d’immagine, di reputazione e di posizionamento nel mercato ben superiori all’impegno profuso; allo stesso modo, sono da tempo convinto che l’assumere comportamenti solidali e sostenibili renderà anche gli individui cittadini migliori e capaci di sviluppare nuove economie.
Ovviamente è una questione di cultura, al cui sviluppo però siamo tutti chiamati a partecipare.
Pianificare ha anche questo obiettivo.
Sono Educatore Finanziario di Qualità (UNI 11402) oltreché Consulente Finanziario. Sono consapevole che la mia attività può avere un ruolo sociale di alto valore e per questo da anni ho deciso di interpretarla in coerenza con i miei valori. Scelte come educazione e pianificazione finanziaria, remunerazione a parcella e consulenza finanziaria indipendente oggi mi permettono di interpretare al meglio questa ambizione. La stessa formazione continua sul versante della finanza sostenibile (ESG/SRI) ben la rappresenta. Da appassionato sci-alpinista (motivo per cui qualche volta mi assento) so bene che spesso i peggiori rischi si corrono a causa della mal riposta fiducia nelle proprie certezze. E da neo-nonno (altro motivo per il quale a volte non mi troverete!) apprezzo il trascorrere del tempo e so come la capacità di immaginare il proprio futuro e di fare progetti siano gli ingredienti indispensabili per qualsiasi piano finanziario che si rispetti. Da tempo ho compreso che la gestione dei pur inevitabili conflitti di interesse si può migliorare solamente smettendo di vendere prodotti e limitandosi ad aiutare le persone a fare scelte consapevoli.