Che cosa dice la teoria del caos?
Nell’articolo “Mercato finanziario: cos’è e come funziona“ abbiamo definito alcuni fenomeni, tra i quali i mercati finanziari, come sistemi dinamici complessi, caratterizzati da un elevato numero di componenti, autonomi e indipendenti, in grado di interagire o meno tra loro e dar vita ai meccanismi di feedback, responsabili dell’amplificazione e trasformazione dei comportamenti dei singoli nelle dinamiche globali del sistema.
La teoria del Caos costituisce una parte importante di un nuovo filone di ricerca scientifica noto come “Teoria della complessità”, finalizzato all’analisi delle dinamiche dei cosiddetti “sistemi complessi”. Il caos è per l’appunto una caratteristica dei sistemi complessi.
Essa si propone di studiare l’aspetto irregolare e apparentemente casuale della natura e della vita, per secoli ignorato dalla scienza ortodossa, attraverso modelli della fisica matematica e dei sistemi fisici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali.
I sistemi di questo tipo sono governati da leggi deterministiche, eppure sono in grado di esibire una empirica casualità nell’evoluzione delle variabili dinamiche; il comportamento casuale, perciò, è solo apparente. I mercati finanziari, dunque, funzionano secondo un’ottica dinamica e non lineare, risultando “prevedibilmente imprevedibili”.
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Riassumiamo le caratteristiche dei modelli caotici:
- dinamica non lineare, da cui l’effetto non appare proporzionale alla causa
- carattere olistico, quando cioè l’insieme si comporta differentemente dalla somma delle parti
- apparenza randomica
- sensibilità a variazioni infinitesime delle condizioni. Sono suscettibili a sbalzi e rotture improvvise del trend di una serie (ad es. le bolle speculative)
- il comportamento di una serie caotica può essere sconvolto anche da un cambiamento microscopico di una variabile sottostante.
La “non linearità” alla base della teoria del Caos
Come accennato, un elemento fondamentale della teoria del caos è la “non linearità”: effetti non proporzionali alle cause. In tal senso le osservazioni di Lorenz sul cosiddetto “effetto farfalla” hanno portato un importante sviluppo alla moderna teoria del caos.
Edward Lorenz era un meteorologo statunitense che lavorava da tempo al perfezionamento dei modelli per descrivere l’atmosfera e i cambiamenti climatici.
Tramite un insieme di complesse equazioni provò a migliorare il modello a cui stava lavorando e a simularlo al computer, supponendo che in partenza l’atmosfera si trovasse in certe particolari condizioni (ad es. con una certa distribuzione di temperatura, certi venti e certe pressioni) cercando di semplificarlo il più possibile. Qualche giorno dopo decise di approssimare i dati che descrivevano la condizione iniziale, usando solo quattro cifre dopo la virgola invece delle otto fornite dal computer (ad esempio invece di scrivere 0.93487652, scrisse 0.9349).
Vide allora dei risultati strani e riprovò a inserire tutte le 8 cifre dopo la virgola: ne dedusse che lo stesso sistema, con due condizioni iniziali differenti dalla quarta cifra decimale in poi (quindi un valore abbastanza piccolo), evolvevano in modo totalmente diverso!
Il meteorologo scoprì pertanto che, ripetendo la stessa simulazione con valori leggermente diversi, l’evoluzione del clima elaborata dal computer si discostava nettamente dai risultati precedenti.
Il 29 dicembre 1979, Lorenz presentò alla conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science, la relazione in cui espose per la prima volta la teoria che oggi va sotto il nome di “effetto farfalla”, in cui si ipotizzava come il battito delle ali di una farfalla, a seguito di una serie di eventi, sia in grado di provocare una catastrofe atmosferica in un altro luogo della Terra.
Ciò che va chiarito è che i modelli caotici, a dispetto del nome e di ciò che potrebbero far pensare alcune loro caratteristiche, raffigurano comunque un ordine all’interno del caos. Si tratta di modelli matematici deterministici non lineari, in grado di descrivere anche i comportamenti più sfumati delle variabili in esame.
Lo sviluppo della teoria del Caos, e quindi la ricerca delle regole che governano le sue dinamiche solo in apparenza casuali, diventa importante per comprendere “l’ordine” (sinora sconosciuto) sottostante all’evoluzione di tutti i sistemi non lineari (dalla meteorologia ai sistemi sociali, dal mercato finanziario alla vita stessa). L’ordine identifica i comportamenti ricorrenti dei sistemi caotici, i quali generano pattern che ripetono approssimativamente sé stessi su una serie storica caotica. Tutto ciò rivela in modo inconfutabile la presenza di un comportamento “strutturato” e non random, che rende dunque giustificabile un tentativo o una strategia di previsione, qualunque essa sia.
Per concludere, sulla base degli studi esposti e delle considerazioni fatte finora, che dimostrano e spiegano a livello sociale e comportamentale la presenza di una condizione di non equilibrio, riteniamo che esistano dei frangenti operativi in cui è rilevabile la presenza di “sacche di prevedibilità” (o comunque di patterns sistematici) che possono essere individuati e cavalcati.
CEO & Founder 4Timing SIM – Vi racconto chi sono in poche righe. Lavoro nel mondo della gestione del risparmio da quasi trent’anni. Nel 2016 ho fondato 4Timing SIM, un intermediario finanziario italiano, specializzato nei servizi di consulenza su base indipendente e di gestione individuale di portafoglio. Controllo del rischio, controllo dei costi e consolidamento delle performance è il mantra che da sempre permea la relazione con i clienti, un vero e proprio gioco di squadra. In sintesi: lavoro con le banche per i clienti e non il contrario.