Introduzione
La tassazione sugli investimenti finanziari in Italia rappresenta un tema importante per investitori e professionisti del settore. Con un sistema fiscale complesso e in continuo aggiornamento, comprendere e conoscere le normative vigenti è essenziale per ottimizzare fiscalmente il proprio patrimonio e i propri investimenti, restando in linea con le disposizioni legali.
In questo articolo abbiamo fornito una panoramica aggiornata delle norme fiscali relative agli investimenti finanziari in Italia, esplorando i vari tipi di investimenti e le relative implicazioni fiscali.
Per chi ha investito in fondi, ETF e polizze vita ed ha una posizione in guadagno, la Legge di bilancio 2023 ha introdotto un’interessante agevolazione fiscale per consentire di pagare meno imposte sul capital gain.
Si tratta dell’affrancamento fiscale 2023, che consente di risparmiare tasse sui propri investimenti.
Non è un’operazione semplicissima da seguire in autonomia e, per questo, sarebbe opportuno affidarsi a un professionista del settore che abbia gli interessi allineati a quelli del cliente.
Ma vediamo di cosa si tratta.
Affrancamento fiscale: l’opportunità introdotta dalla Legge di bilancio 2023
La Legge di bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n.197) ha introdotto alcune novità in merito alla tassazione di quote o azioni OICR e di polizze assicurative sulla vita classificate come Ramo I e Ramo V (cfr. commi 112, 113, 114 dell’art. 1).
La novità consiste principalmente nella possibilità di richiedere l’affrancamento fiscale, e cioè di versare un’imposta sostitutiva agevolata sulle plusvalenze derivanti dai suddetti strumenti.
Cosa sono gli OICR?
Gli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) sono strumenti d’investimento che raccolgono il capitale di numerosi investitori al fine di investirlo in un paniere di strumenti selezionati, come se fosse un unico capitale. Sono OICR i Fondi comuni, le SICaV e gli ETF.
Si tratta di investimenti largamente diffusi tra i risparmiatori: i proventi che ne derivano rientrano tra i redditi di capitale e sono solitamente tassati tramite un’imposta (trattenuta alla fonte) del 26%.
Cosa sono le polizze vita Ramo I e Ramo V?
Le polizze vita Ramo I sono assicurazioni sulla durata della vita di un individuo: sono polizze che offrono copertura in caso di decesso dell’assicurato e non hanno una durata prestabilita. Prevedono l’investimento in gestioni separate e offrono al contraente un rendimento minimo garantito.
Le polizze vita Ramo V sono definite polizze di capitalizzazione: il capitale, conferito in un’unica soluzione, viene investito in una gestione separata ma a differenza delle polizze di Ramo I non offrono un rendimento minimo garantito e la loro durata è predeterminata in sede contrattuale. Dunque, non presentano legami con gli eventi della vita dell’assicurato.
Si tratta in entrambi i casi di polizze con un grado di rischio molto contenuto in quanto i capitali conferiti vengono investiti per lo più in titoli di Stato a elevato rating.
Entrambe le tipologie sono esenti da imposta di bollo e, quelle di Ramo I, sono inoltre esenti da imposta di successione alla liquidazione.
Mini-guida sulla fiscalità degli investimenti
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L’agevolazione fiscale
Stiamo parlando di un beneficio fiscale che, grazie all’opportunità data dall’affrancamento 2023, consente di risparmiare tasse sui propri investimenti pagando meno imposte del normale.
Il vantaggio proposto, consiste nella possibilità di usufruire di un’aliquota agevolata al 14% invece che al 26% (come da decreto legge 66/2014) realizzando quindi un risparmio immediato del 12%.
Si tratta di un’opportunità vantaggiosa per tutti gli investitori che al 31/12/2022 avevano in portafoglio quote o azioni di OICR, oppure Polizze vita Ramo I o V, in guadagno.
Come si applica l’imposta sostitutiva al 14%?
Tassazione degli OICR
Nel momento in cui l’investitore fa richiesta di affrancamento alla propria Banca e questa viene accettata, si presentano due opzioni:
- continuare a detenere in portafoglio gli strumenti finanziari per i quali è stato richiesto l’affrancamento
- liquidarli, pagando sugli eventuali proventi generati dal 01/01/2023 in poi, la normale aliquota del 26%.
Attenzione: la richiesta di affrancamento fiscale può essere effettuata solo in regime di risparmio amministrato o in regime dichiarativo (NO in regime di risparmio gestito)
Tassazione delle polizze vita
È possibile richiedere un affrancamento direttamente all’impresa assicurativa di riferimento, pagando così un’imposta agevolata al 14%, a condizione che:
- si tratti di una polizza vita Ramo I o Ramo V;
- la polizza non scada prima del 31 dicembre 2024;
- la polizza non venga riscattata prima del 1 gennaio 2025;
- il contraente fornisca all’impresa assicurativa la provvista di liquidità necessaria al pagamento.
Come aderire all’affrancamento fiscale
Per aderire all’iniziativa e risparmiare imposte sugli investimenti, è necessario fare richiesta di affrancamento fiscale presso il proprio intermediario entro il 30 giugno 2023.
Se l’investimento è stato effettuato in OICR in regime di risparmio amministrato, o di polizze vita Ramo I o V, è l’investitore a dover fornire all’intermediario (sostituto d’imposta) la provvista di liquidità che verrà utilizzata per il pagamento.
Se invece ci si trova in regime dichiarativo, è l’investitore stesso che dovrà effettuare il versamento all’Agenzia delle Entrate.
In entrambi i casi, il versamento dovrà essere effettuato entro il 16 settembre 2023.
L’affrancamento fiscale di cui stiamo parlando in questo articolo è un’operazione che si è conclusa a Giugno 2023. Per un aggiornamento sulle normative fiscali sugli investimenti finanziari in vigore attualmente in Italia, leggi questo articolo.
Affrancamento fiscale sugli OICR: quali sono gli scenari migliori per applicarlo?
La richiesta di affrancamento fiscale 2023 consentirebbe di risparmiare tasse anche sui propri investimenti in OICR. Tuttavia, non sempre risulta conveniente: è necessaria una valutazione caso per caso per capire se effettivamente si può trarre beneficio da questa opportunità.
Partendo da una condizione di guadagno al 31/12/2022, possiamo idealmente identificare tre principali scenari in cui un investitore si può trovare nel momento in cui venderà gli strumenti per i quali richiede l’affrancamento:
- il guadagno è successivamente aumentato.
- il guadagno è rimasto invariato.
- parte del guadagno presente al 31/12/2022 è stato eroso da un calo delle quotazioni.
Nei casi 1 e 2 l’investitore avrà una convenienza nell’aderire all’operazione di affrancamento fiscale.
Infatti, nel caso in cui successivamente all’affrancamento avremo un ulteriore guadagno, al momento del realizzo questo verrà tassato al 26%, ma avendo già pagato il 14% su una parte, l’aliquota complessivamente applicata sarà compresa tra il 14% e il 26% (es. 16%).
Facciamo un esempio:
Caso n.1
se al 31/12/2022 avevamo un guadagno di €10.000, pagheremo subito un’imposta sul capital gain pari a €1.400 (anziché €2.600).
Se poi, dal 1 gennaio 2023, l’investimento ha raggiunto un guadagno totale di €12.000, al momento della vendita pagheremo un’ulteriore imposta di €520, data dall’applicazione del 26% solo sull’ulteriore plusvalenza di €2.000 (€12.000 complessivi – €10.000 già tassati).
Quindi, in questo esempio, la tassazione complessivamente applicata sul guadagno realizzato sarà di 1.920€ anziché €3.120, corrispondente a un’aliquota complessiva pari al 16% anziché del 26%. Ciò ci permetterà di risparmiare €1.200 di tasse.
Caso n.2
Se invece dal gennaio 2023 non avrò un ulteriore guadagno, avrò risparmiato il 12%, pagando il 14% anziché il normale 26%.
Caso n.3
In quest’ultimo caso, invece, sarà necessario analizzare la posizione dati alla mano per valutare in che misura il calo delle quotazioni abbia eroso il vantaggio offerto dall’affrancamento.
In questo caso può essere d’aiuto il seguente grafico: in base al guadagno presente al 31/12/2022 (rappresentato sull’asse orizzontale) possiamo facilmente identificare quale sia la perdita massima realizzabile dal 01/01/2023 in avanti, che renderebbe del tutto indifferente aderire all’affrancamento fiscale o addirittura antieconomico.
In base alla propria posizione di guadagno, è possibile identificare sull’asse delle ordinate la massima perdita ammissibile prima che la tassazione reale superi il 26% (aliquota normale).
Ad esempio, se al 31/12/2022 avevamo un guadagno di €10.000, pagheremo subito un’imposta sul capital gain pari a €1.400 (anziché €2.600).
Se poi, dal 1 gennaio 2023, il guadagno si assottiglia fino a €3.000, al momento della vendita non pagheremo ulteriori tasse sul capital gain, ma ci troveremo ad aver pagato complessivamente un’imposta di €1.400 anziché €780; ossia quanto avremmo dovuto pagare (26%) su una plusvalenza effettivamente realizzata di €3.000.
Quindi, in percentuale, avremmo pagato il 46,6% di imposte sul capital gain anziché il 26%. …Non un grande affare.
Questi sono i casi in cui è fondamentale affidarsi a un Consulente con grande professionalità, che operi nell’interesse del cliente e non sia vincolato da legami commerciali che ne provocano l’inattività se non anche il disinteresse verso queste opportunità utili per i propri clienti.
Anche in assenza di queste opportunità estemporanee, infatti, un portafoglio ben studiato e ben diversificato tra strumenti complementari, può consentire una tassazione media inferiore al 26% e una corretta compensazione fiscale tra plus e minusvalenze (in Italia non sempre possibile e immediata), anche utilizzando correttamente dei titoli obbligazionari.
In 4Timing operiamo esattamente in questo modo: in assenza di conflitti d’interesse e in modalità indipendente da legami commerciali.
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“Il mercato può rimanere irrazionale molto più a lungo di quanto tu possa rimanere solvibile.” J.M.Keynes
Per me ogni persona che decide di affacciarsi ai mercati finanziari dovrebbe avere ben chiara in mente questa citazione, per evitare l’errore più grande che un investitore possa commettere: andare contro al Mercato.
È proprio questa convinzione che, al termine degli studi, mi ha portato a sviluppare la volontà di intraprendere la carriera da Consulente Finanziario.